La moltiplicazione delle Porte Sante
Un Giubileo policentrico
è il Giubileo con più Porte Sante della storia. Non più le sole quattro basiliche di Roma, a cominciare da San Pietro, ma quelle delle Cattedrali e di molti altri luoghi nelle migliaia di diocesi sparse in tutti i Continenti. E in più, le porte delle celle carcerarie. Un numero incalcolabile. Ma perché?
La scelta, che forse non gioca a favore del turismo e dei pellegrinaggi verso Roma, rivela la logica di papa Francesco: far arrivare a più persone possibile, dal Cardinale che vive a due passi da San Pietro agli indios della foresta amazzonica, il fiume di vita della misericordia di Dio.
“Non si può capire un cristiano vero - ha detto all’Angelus dell’8 dicembre - che non sia misericordioso, come non si può capire Dio senza la sua misericordia. Essa è la parola-sintesi del Vangelo: misericordia”.
Della misericordia si può parlare a lungo, ma va prima di tutto sperimentata nella vita in un perdono ricevuto e dato, in rapporti invecchiati che si rinnovano, nell’amore di Gesù Cristo che guarisce le ferite psicologiche e spirituali dell’uomo.
In un mondo sempre connesso, che non ha più un unico “centro”, ma infiniti “centri”, tanti quanti sono gli smartphone, i tablet, i pc... dove tutto è diventato “centro” a se stesso, la scelta di papa Francesco di allargare a dismisura il numero delle Porte Sante è pensata per arrivare a tutti. Non più solo Roma, ma tanti luoghi dove incontrare Dio. Forse faremo l’esperienza che senza un “centro” che ci orienti non si può proprio vivere. Il rischio, altrimenti, è di perdere se stessi.
Davide Maloberti