Parla Paolo Voltini, presidente del Consorzio Casalasco che ha realizzato in estate la fusione con Arp
La festa del Ringraziamento 2015 all’Arp di Gariga di Podenzano saluta ufficialmente la fusione della cooperativa piacentina con il Consorzio Casalasco del Pomodoro. Ne è nato un colosso della trasformazione dell’oro rosso in grado di competere a pieno titolo sul mercato internazionale. Sabato 12 dicembre alle ore 11 è in programma la messa allo stabilimento con il vescovo mons. Gianni Ambrosio. Prima, alle 10.30, ha luogo la benedizione del nuovo punto vendita - “Emporio Pomì” - all’ingresso dell’Arp.
A guidare il Consorzio Casalasco dal 2002 è il presidente Paolo Voltini, 43 anni. Il Presidente è di casa a Piacenza non solo per questioni professionali, ma anche per il legame con suor Paolina Voltini, sorella di suo padre, morta nel luglio 2014, anima della Casa per malati di Aids “Don Venturini” fin dalla nascita della struttura nel 1993.
— Presidente Voltini, che significato ha sul piano economico la fusione con Arp?
Oggi il Consorzio è al primo posto in Italia nella trasformazione del pomodoro. Attraverso l’esperienza del Cio, Consorzio interregionale ortofrutticolo, insieme ad Arp lavoravamo già da tempo. Siamo partiti dall’acquisto comune di piantine, fusti, mezzi, da iniziative commerciali condivise; parte della produzione del nostro marchio Pomì avveniva già nello stabilimento di Gariga. Questa esperienza in corso, legata dallo spirito di cooperazione, ha condotto alla fusione avvenuta nell’estate scorsa. La Festa del ringraziamento di sabato 12 mostra da un lato il legame con la Dottrina sociale della Chiesa che ci ispira, dall’altro vuol far conoscere il Consorzio sul territorio: investiremo sullo stabilimento di Piacenza e puntiamo ad allargare la base sociale.
— Qual è il valore aggiunto della cooperazione?
La cooperazione punta a valorizzare il prodotto dei propri soci inserendosi nelle offerte del mercato. L’obiettivo è di aggregare facendo massa critica e permettere ai soci di ricevere la maggior remunerazione in tempi corretti.
La fusione con Arp esalta le capacità e le due competenze che ciascuna delle due aziende aveva.
— Qual è la carta d’identità del Consorzio oggi?
La nuova realtà associa circa 370 aziende agricole tra le province di Piacenza, Cremona, Parma, Mantova e in parte anche dell’Alessandrino e del Ferrarese, con quasi 7mila ettari di terreno coltivati a pomodoro, per una produzione complessiva di oltre 550mila tonnellate. Il gruppo, che attualmente occupa circa 1.300 dipendenti tra personale fisso e stagionale, dispone di oltre 50 linee di confezionamento installate negli stabilimenti di Rivarolo del Re, Fontanellato e Gariga di Podenzano - la sede A.R.P. -, generando un volume d’affari di circa 270 milioni di euro. Notevole è anche l’indotto, con i trasporti e i fornitori.
Leggi articolo alla pagina 3 dell’edizione di venerdì 11 dicembre 2015