Nasce il nuovo progetto “Lavor-io” della Caritas
Lavor-io nasce da un incrocio di destini, dall’incontro fra mille percorsi di fragilità e un sodalizio di enti ecclesiastici e soggetti esterni alla diocesi. Il progetto ha preso il via a maggio 2015 per far incontrare persone in difficoltà con il mercato del lavoro, come spiega il direttore della Caritas Giuseppe Chiodaroli: “Lavor-io è una startup che pone al centro la promozione della persona, il suo riscatto umano e il ritorno all’autonomia. Abbiamo presentato Lavor-io alla Caritas italiana e oggi l’8xmille finanzia completamente il progetto”.
Il progetto
Lavor-io si articola in tre ambiti d’azione: il primo riparte dai tirocini che la Caritas già accoglieva, su invio di enti pubblici, nei laboratori dei mestieri (cucito, sartoria, restauro mobili). “Con questa iniziativa però si supera la fase del tirocinio, che è necessariamente limitata - continua Chiodaroli –, per aprirsi alle dinamiche del libero mercato e puntare a una continuità lavorativa”.
Il progetto, elaborato da Caritas e Centro di Solidarietà (CdS), ha potuto avviare grazie alla collaborazione del Patronato Acli di Piacenza il secondo ambito: Banca Valore Lavoro, vero punto di incontro fra gli utenti e le commesse. Poi entrerà in campo come partner anche Consorzio Mestieri, un’agenzia di servizi integrati per il lavoro che promuoverà i migliori talenti di Lavor-io.
“Il numero di singoli e nuclei familiari che si sono rivolti a noi è lievitato, e soprattutto sono peggiorate le situazioni già conosciute; tante storie di povertà e disagio hanno incrociato i nostri servizi – sottolinea Francesco Argirò, responsabile dell’Area Promozione Umana di Caritas –. La gente ci chiedeva anche di potersi rimettere in pista nel mondo del lavoro, ma in questo periodo trovare un’occupazione non è impresa da poco”. Argirò ci tiene però a precisare che il progetto Lavor-io non si pone come agenzia di lavoro: “Noi proponiamo un percorso la cui finalità ultima è il recupero dell’autonomia per persone in situazione di grave fragilità. Gli utenti del progetto «Lavor-io» sono segnalati dai servizi sociali, da enti della consulta diocesana o dalle singole parrocchie. Queste persone inoltre devono avere competenze e capacità specifiche nei settori operativi di interesse, che sono la cura del verde, i lavori di pulizia, il badantato e la piccola manutenzione della casa, compresa la tinteggiatura”.
Leggi articolo alla pagina 11 dell’edizione di venerdì 11 dicembre 2015