Continuano le minacce ai cristiani
“Convertitevi o vi tagliamo la testa”
Non ce la fa a odiare i suoi nemici il religioso siriano padre Jacques Mourad, rapito dall’Isis nel maggio scorso e rimasto per cinque mesi nelle mani dell’Isis. “Convertitevi o vi tagliamo la testa”, era la costante minaccia dei suoi carcerieri.
Unico conforto di quei giorni - racconta - il rosario e le parole della “Preghiera dell’abbandono” di Charles de Foucauld: “Padre mio, io mi abbandono a te: fa’ di me ciò che ti piace! Qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto, purché la tua volontà si compia in me e in tutte le tue creature”.
“Il dialogo – ribadisce oggi – è la vera strada per arrivare alla pace e alla soluzione del conflitto. Tutto il popolo siriano è vittima di questa guerra. Gesù ha dato la vita per tutti e come Chiesa siamo responsabili verso tutti, non solo cristiani. Se sono qui, se il Signore ha potuto realizzare questo miracolo, è stato anche grazie alle preghiere di tante persone e della Chiesa universale”.
Ed è grazie a testimonianze come quelle di padre Mourad che Papa Francesco per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio rilancia la scommessa della pace: “Dio non è indifferente! A Dio importa dell’umanità, Dio non l’abbandona!”. Le guerre e le azioni terroristiche, i sequestri di persona, le persecuzioni per motivi etnici o religiosi sono le facce di una “terza guerra mondiale a pezzi”, ma tutto questo non spegne - scrive il Papa - “la speranza nella capacità dell’uomo, con la grazia di Dio, di superare il male e a non abbandonarsi alla rassegnazione e all’indifferenza”.