Il Nuovo Giornale - Settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio

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Un anno con noi

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Le iniziative editoriali della campagna abbonamenti 2016

Un anno con il Nuovo Giornale: sta per chiudersi la campagna abbonamenti 2016 al nostro settimanale.

Tante le formule possibili - abbonamento cartaceo, in versione digitale o l’abbinamento cartaceo e digitale (vedi i dettagli nel box) - e tante le novità editoriali per i lettori che ci rinnovano la loro fiducia.

La storia di Piacenza in 170 illustrazioni

Le oltre 170 illustrazioni a colori di Renato Vermi nel libro “Piacenza, la nostra storia” accompagnano tutta la famiglia alla scoperta delle nostre radici, fornendo uno strumento agile e piacevole per trasmettere ai bambini la memoria del passato, indispensabile bagaglio per le nuove generazioni che rappresentano il futuro del nostro territorio.

La pubblicazione - realizzata con il sostegno di Fondazione Piacenza e Vigevano, Valcolatte e Cantina Val Tidone - parte dalla preistoria e arriva fino alla visita a Piacenza di Giovanni Paolo II. Racconta i grandi eventi e i grandi personaggi - dalla battaglia di Annibale ai Farnese, passando per Federico Barbarossa e Sandro Pertini - ma pure la storia minuta, fatta di curiosità, usi e costumi. Sapevate ad esempio che nel 1807 si inaugurava a Piacenza la nuova illuminazione a fanali, per rendere la città più sicura? E che i primi modelli di trattore a vapore nel Piacentino si devono alla famiglia Bubba nel 1919?

Sono solo alcuni degli episodi che vengono raccontati nel libro, che abbina ai disegni testi chiari e sintetici, adatti ai lettori di ogni età.

Gli abbonati 2016 a il Nuovo Giornale possono già richiedere ed acquistare la pubblicazione nei nostri uffici di via Vescovado 5 a Piacenza al prezzo speciale di 5 euro; per tutti gli altri, il costo è di 10 euro.

A gennaio il libretto su mons. Bergamaschi

Debutta a gennaio, con il libretto dedicato a monsignor Luigi Bergamaschi, che guidò la parrocchia di Fiorenzuola dal 1964 al 1991, la collana “Il centuplo quaggiù e l’eternità”, che si propone di far circolare e conoscere alcune figure vissute sul nostro territorio che hanno vissuto il Vangelo nella quotidianità della loro vocazione.

Ogni mese, in allegato al settimanale, gli abbonati riceveranno direttamente a casa, in regalo, una pubblicazione, in formato tascabile, che approfondisce la vita e il carisma di sacerdoti, religiose e laici che hanno lasciato il segno nella nostra realtà.

Si comincia appunto con la figura di mons. Luigi Bergamaschi nel libro a firma di Lucia Romiti.

Classe 1926, fiorenzuolano di nascita, don Luigi dopo l’ordinazione nel 1949 era diventato curato di mons. Domenico Pozzi a Cortemaggiore. A lungo delegato dei giovani dell’Azione Cattolica, era tornato nel paese d’origine nel 1960 come delegato vescovile, per affiancare l’anziano e ammalato mons. Luigi Ferrari, quindi, dal 1964, ne era diventato il parroco. Ha formato generazioni di fiorenzuolani oggi impegnate nel sociale, in politica, nel volontariato e nella vita ecclesiale.

A febbraio è la volta del Vescovo Lanfranchi

A febbraio sarà la volta del vescovo originario di Grondone di Ferriere mons. Antonio Lanfranchi.

“Ho sempre cercato di pormi in atteggiamento di ascolto profondo delle persone, senza guardare l’incarico che ricoprono, e neanche le fede che esprimono. E anche io, da parte mia, ho cercato di far trasparire la mia umanità, con semplicità”: così dichiarava in un’intervista rilasciata a il Nuovo Giornale in occasione del conferimento dell’Antonino d’Oro. Nato nel 1946, ordinato sacerdote nel 1971, mons. Lanfranchi è stato a lungo impegnato a Roma nel campo della catechesi e dell’Azione Cattolica. A Piacenza aveva rivestito l’incarico di vicario generale prima di essere ordinato vescovo, nel 2003, della diocesi di Cesena-Sarsina e, sette anni più tardi, di quella di Modena-Nonantola.

Si è distinto per la vicinanza alla sua gente durante il terremoto in Emilia del maggio 2013.

È morto nel febbraio 2015, vinto da una malattia ematologica che l’aveva costretto a più d’un ricovero.

Gli altri titoli

Gli altri titoli della collana “Il centuplo quaggiù e l’eternità” saranno dedicati alle “suore delle periferie” Maurizia Pradovera delle Gianelline e Luisella Sebastiani delle Figlie di Gesù Buon Pastore, all’imprenditore Luigi Gatti, che a lungo ha guidato la sezione piacentina dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), al senatore della Democrazia Cristiana Giovanni Spezia, terziario francescano, al partigiano cristiano Felice Ziliani, a Carmen Cammi, assistente sociale, tra i pionieri della Caritas diocesana, a Benito Castellani, che fu nel gruppo degli iniziatori dell’associazione “La Ricerca” per il recupero dei tossicodipendenti, all’educatrice dei giovani della parrocchia del “Corpus Domini” e dei “Santi Angeli Custodi” Francesca Conti, al maestro Agostino Sisteli di Castel San Giovanni, al massofisioterapista Vincenzo Auletta, che seguiva il cammino di fede della Comunità Magnificat.

I libretti sono realizzati con il contributo di Veryant e Cantina Valtidone.

L’ultimo libro di Gaia Corrao

“Siamo partiti con due figli, oggi siamo in sette: due figli italiani, due brasiliani, più uno che non ha potuto vedere la luce e ci precede nel Regno dei Cieli. Nella nostra famiglia c’è di tutto: figli del grembo e figli del cuore. Bimbi cresciuti con noi, che la nostra mano ha accompagnato a scuola, dal dottore, al calcio, al mare, come si fa con un figlio. Interminabili ore di dialoghi, di litigate. È vero quel che dicono, che per ogni figlio che nasce il cuore diventa più capiente. Oggi mi sembra che nel cuore ci sia sempre spazio per qualcun altro. È un desiderio d’amare e accogliere la vita, che non finisce mai”.

Così scrive Gaia Corrao nel suo ultimo libro, “Prima che sorga il sole. Vivere in Brasile tra i bambini di strada”, pubblicato da la Nuova Editrice Berti-il Nuovo Giornale.

DIECI ANNI IN BRASILE. Avvocato, giornalista, la Corrao è una firma nota ai nostri lettori. Ogni settimana, attraverso la rubrica “La colonna della vita”, ci ha reso partecipi dell’avventura missionaria che ha condiviso con il marito Gianluca Gaglione e i figli. Rientrerà in Italia nella primavera 2016 dopo una lunga e forte esperienza: era il 2007 quando si metteva in viaggio diretta alla casa famiglia di Mogi das Cruzes, a 100 chilometri da San Paolo, in Brasile, che accoglie 70 bambini di strada. È una delle tante realtà nate dal carisma di suor Elvira Petrozzi, fondatrice della Comunità “Cenacolo”, per portare l’amore di Dio nelle periferie del nostro tempo. Per questo impegno a Gaia Corrao è stato assegnato nel 2010 il Premio “Solidarietà per la vita-Santa Maria del Monte”.

Leggi articolo alla pagina 17 dell’edizione di mercoledì 30 dicembre 2015

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