L’Europa e la lontananza da Dio
L’animale ferito è stato attaccato
Gli episodi di Colonia, in Germania, con centinaia di denunce per molestie sessuali nella notte dell’ultimo dell’anno, sono inquietanti. Tocca ora agli investigatori far luce sull’accaduto, ma è difficile non credere a un’unica regia per episodi che si sono verificati in più di una città tedesca. La strategia dietro a tutto questo è quella di farci vivere, viaggiare, lavorare nella paura.
Che cosa sta accadendo? Nella natura gli animali quando sono feriti sono più facilmente attaccabili dai loro predatori. L’Europa, che oggi stenta a riconoscere le proprie radici cristiane, altro non è che è un animale ferito. La mancanza di fede in Gesù Cristo l’ha profondamente indebolita e gli altri “mondi” l’attaccano. Ciò avviene sul piano umano, culturale e degli interessi economici.
“Più che nuove mocheee - diceva un Vescovo italiano - temo le chiese vuote”. Non si tratta semplicemente di andare a messa la domenica: l’uomo lontano da Dio non sa più chi è, si chiude in se stesso (sterilità) e vede l’altro come un nemico (debolezza delle famiglie, società frammentata). Perde così la coscienza di far parte di un popolo, è solo un animale ferito.
E pensare che Colonia dieci anni fa, nell’estate 2005, aveva lanciato al mondo, con la prima Gmg di Benedetto XVI, l’invito alla riconciliazione tra cristiani e musulmani sulle orme dei Magi venuti dall’Oriente alla ricerca di Dio (le loro reliquie sono nel Duomo di Colonia): “La vita di ogni essere umano - aveva detto il Papa al Presidente dell’Unione turco-islamica - è sacra sia per i cristiani che per i musulmani”.
Davide Maloberti