Il Nuovo Giornale - Settimanale della diocesi di Piacenza-Bobbio

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L’Mcl dal Papa

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Alcuni piacentini raccontano il loro viaggio

“Servire l’uomo, non servirsi dell’uomo”: al Movimento Cristiano Lavoratori a Roma, papa Bergoglio ha ribadito i punti fermi del pensiero della Chiesa sul lavoro e sui processi produttivi, denunciando le ingiustizie e le crudeltà di un sistema economico che troppo spesso deruba l’uomo dei propri diritti. No ad ogni sfruttamento, lavoro schiavo e a favoritismi e raccomandazioni.

Il lavoro come vocazione

“Il lavoro è una vocazione, perché nasce da una chiamata che Dio rivolse fin dal principio all’uomo perché coltivasse e custodisse la casa comune”, ha spiegato il Papa, ricordando il profondo legame fra fede e lavoro. La vocazione al lavoro - ha detto - “ci chiama a imitare attivamente l’instancabile opera del Padre e di Gesù”. Per il Papa, il lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale consente all’essere umano di esprimere e accrescere la dignità della propria vita e di allontanare il male che ha corrotto il mondo e l’attività umana.

Francesco ha affidato ad MCL una chiamata all’azione per la costruzione di un nuovo umanesimo del lavoro, “dove l’uomo, e non il profitto, sia al centro; dove l’economia serva l’uomo e non si serva dell’uomo”. Per costruirlo, il Papa ha posto l’accento su tre consegne fondamentali: l’educazione, la condivisione, la testimonianza.

L’educazione

Per Francesco, l’educazione serve ad estrarre il meglio dal proprio cuore. “Educare aiuta a non cedere agli inganni di chi vuol far credere che il lavoro, l’impegno quotidiano, il dono di se stessi e lo studio non abbiano valore”. L’educazione non deve riguardare solo l’insegnamento tecnico o l’impartire nozioni, deve essere uno sforzo per rendere più umani noi stessi e il mondo che ci circonda. Ed è imperativo educare per costruire onestà: “Oggi, nel mondo del lavoro, ma in ogni ambiente, è urgente educare a percorrere la strada, luminosa e impegnativa, dell’onestà, fuggendo le scorciatoie dei favoritismi e delle raccomandazioni”.

Leggi articolo alle pagine 14 e 15 dell’edizione di venerdì 22 gennaio 2016

 

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