L’annuario statistico del Comune apre una finestra sulla realtà sociale di Piacenza
Da 16 anni non si aveva una fotografia così nitida della realtà cittadina. Era infatti il 1999 - il secolo scorso - quando venne realizzato per l’ultima volta l’Annuario Statistico del Comune di Piacenza, in grado di offrire un quadro ampio e articolato del territorio e di diversi fenomeni legati alla demografia.
Il volume aggiornato, di facile lettura e consultazione, è stato presentato nelle scorse settimane, ed è il frutto dell’impegno e dello studio analitico, oltre che del prof. Enrico Fabrizi, docente di statistica economica presso la facoltà di economia e giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza, di Raffaella Guelmi e Marilena Bianchi dei Servizi demografici e statistici dell’ente, coordinati dal segretario generale Vincenzo Filippini. “Le 130 pagine - hanno fatto notare il sindaco Paolo Dosi e l’assessore Giorgia Buscarini -, consultabili e scaricabili gratuitamente sul sito del Comune, ricordano a tutti chi siamo e chi siamo stati, permettendo di riflettere sulla Piacenza di domani”.
Oggi nascono la metà dei bambini del 1964
La popolazione cittadina sta crescendo. Se nel 2001 Piacenza aveva 95mila, ora arriva ai 102mila.
Si vive infatti più a lungo: in Emilia-Romagna la speranza di vita è 81 per gli uomini, 85,4 per le donne, mentre nel ‘74, la vita durava in media 11 anni in meno per gli uomini, 9 in meno per le donne.
Tra i piacentini vi sono sempre più anziani: 25.500 hanno compiuto i 65 anni, 8.200 gli 80. Tuttavia nascono meno bambini: 866 nel 2014. “Nel 1964 - fa notare il prof. Fabrizi - i nati furono 1.623, quasi il doppio. Alla natalità attuale siamo arrivati per effetto di una prolungata riduzione della fecondità: il tasso di fecondità totale, ovvero il numero medio di figli per donna, si è attestato nel 2014 a 1.46, ben lontano dal livello 2, che è quello che serve affinché una generazione sia in grado di sostituire la precedente”.
Così, per ogni bambino piacentino (under 14), ci sono quasi due anziani (over 65). Il saldo naturale sarebbe drammatico - con conseguenze sul numero di residenti - se non vi fosse il contributo demografico degli stranieri, presenti in città con 18.634 unità, il 18,24% della popolazione.
Gli stranieri sono infatti molto più giovani degli italiani: nella fascia d’età 20-34 rappresentano il 34%, mentre tra gli over 65% sono solo il 2%. L’età molto bassa dà quindi vigore alla natalità piacentina. La comunità straniera più presente è quella albanese (2.706): a seguire macedoni (2.099), rumeni (1.934), marocchini (1.693) ed ecuadoriani (1.678).
Leggi articolo alla pagina 3 dell’edizione di venerdì 22 gennaio 2016