Dal museo capitolare di Sant'Antonino all'osteria del Trentino
Nei locali cinquecenteschi attigui alla Basilica di Sant’Antonino e sovrastanti la Sacrestia Capitolare è allestito un piccolo ma prezioso Museo, che raccoglie arredi e dipinti provenienti dalle cappelle demolite durante i restauri realizzati nel 1915-30, e altri appartenenti al tesoro della chiesa stessa. Vi si trovano due dossali (Il dossale è un rivestimento decorativo della parete dell'altare), entrambi attribuiti al Maestro del dossale di Sant’Antonino, di cui uno databile al 1425-30 rappresenta otto episodi della vita di Sant’Antonino, il secondo risalente alla metà del secolo XV raffigura Dio Padre benedicente con la colomba dello Spirito Santo tra sei profeti. Particolarmente interessanti poi un Sant’Antonino di scuola lombarda della fine del XV secolo e una Natività di Maria attribuita a Giulio Cesare Procaccini. Si conservano inoltre una Incoronazione della Vergine di Giovanni Battista Trotti detto il Malosso e due bozzetti di Robert de Longe riferibili alle tele del medesimo artista con storie di Sant’Antonino realizzate per il presbiterio, ed in particolare: il ritrovamento del corpo di Sant’Antonino e il ritrovamento della testa del Santo. Il museo contiene poi varie suppellettili sacre quali calici, reliquiari, ostensori d’argento (XV-XIX sec.) e un Crocifisso ligneo attribuito a Francesco Mochi (XVII secolo) e rarissimi esemplari di codici miniati, pergamene e incunaboli, in parte conservati presso l’Archivio della chiesa stessa, il più antico della città, con documenti risalenti al secolo VII.
In via Castello, 61 si trova uno storico ristorante di Piacenza: l’Osteria del Trentino. Il locale nasce nel 1910, quando un trentino (all’epoca Trento era austriaca) aprì questa osteria che divenne il ritrovo degli operai dell’arsenale. L’Osteria del Trentino è la più antica della città e con la nuova gestione di Marco Piazza la cucina ha fatto un salto di qualità tanto che il ristorante di Piacenza è stato recensito in alcune guide. Protagonista è la cucina tradizionale piacentina basata su piatti e prodotti tipici, in particolare i salumi piacentini accompagnati da verdure e torte salate. Tra i primi piatti ritroviamo i tipici piacentini, dai tortelli di magro con la coda ai pisarei e fasò agli anolini in brodo. Tra i secondi è la carne a fare la parte del leone, servita e riproposta anche in ricette antiche ormai scomparse dalla nostre tavole come le frattaglie di vitello. Contorni di stagione e dolci fatti in casa, da provare il Semifreddo allo zenzero, completano il menu. La Carta dei vini propone una ricca selezione dei vini dei colli piacentini e un’ottima scelta di vini passiti locali. Qualità, cortesia e professionalità del servizio insieme all’ottimo rapporto qualità prezzo sono il segreto del successo di questo ristorante.
(Pubblicato sull'edizione de "il Nuovo Giornale" di venerdì 11 luglio 2014)