A Borgotrebbia si presenta il libro del dottor Maurizio Bosio nato dal percorso “Homo Rarus”
Padri che si mettono in gioco, che si interrogano sul rapporto con i figli e si raccontano nero su bianco. Nasce dall’esperienza degli incontri per padri “Homo Rarus” avviati alla pieve di Verdeto nel 2012 da don Pietro Cesena, parroco dei Santi Angeli Custodi, insieme al dott. Maurizio Bosio, medico e adolescentologo, il libro “Il padre, oggi: un uomo raro?”, che per iniziativa dell’associazione “La forma del cuore” verrà presentato sabato 21 marzo alle ore 17 all’oratorio di Borgotrebbia.
Tutto è cominciato da un’omelia di don Pietro sulla figura del padre assente e da un papà che - colpito dalla sua analisi - gli ha proposto di fare qualcosa di concreto per aiutare gli uomini a riprendere coscienza del loro ruolo educativo. È il germoglio di “Homo Rarus”, che prende il nome da un dialogo tratto da “Il destino dei Malou” di Georges Simenon: “Mio padre era un uomo disonesto?” - “Tuo padre era un uomo. E, credimi, un uomo è molto più raro di un uomo onesto, un giorno te ne accorgerai”. L’incontro tra padri a Verdeto è arrivato alla quarta edizione (già fissata la data del prossimo, il 14 giugno). Il libro che si presenta a pochi giorni dalla festa del papà ne raccoglie spunti ed esperienze.
I GIOVANI UOMINI IGNORANO I BISOGNI DEI FIGLI. “Quando un uomo diventa padre – commenta il dottor Bosio – si rende conto di non avere quell’istinto che tanto aiuta la madre: deve imparare a essere padre. Qui sorge la seconda difficoltà: nessuno glielo ha insegnato. È giocoforza che egli si confronti con il proprio padre; ne emergono ricordi, emozioni e sentimenti ora positivi, ora fortemente negativi. Il problema è reso più complesso dalla crisi della nostra cultura e civiltà, messe sotto assedio da forze concentriche che tendono a svilirle e a svuotarle di contenuti e valori, facendo perdere ai padri i pochi riferimenti sicuri che la tradizione garantisce”.
Due sono le peculiarità dell’uomo giovane contemporaneo che il dottor Bosio evidenzia: l’ignoranza o il disprezzo della tradizione culturale e l’approccio individualistico-narcisista alla relazione con le donne. “Ne derivano – prosegue il medico – rispettivamente l’incapacità a confrontarsi con un modello educativo consolidato, ma perfettibile, a causa dell’assenza di riferimenti valoriali e religiosi, e la preferenza della novità sulla durata delle relazioni. Quando l’unione della coppia si spezza, il che avviene in oltre un caso su due, tutte le difficoltà sono amplificate e il ruolo paterno di guida rischia di dissolversi. Prevale l’individualismo, con profonda ignoranza dei bisogni dei figli, bambini o adolescenti che siano”.
Barbara Sartori
Leggi l’intervista completa a pagina 6 dell’edizione di venerdì 13 marzo 2015.