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Una mostra sulle migrazioni

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Al Museo civico di storia naturale dal 23 gennaio all’8 marzo

Tutto il mondo da sempre è in movimento: venerdì 23 gennaio, alle ore 18.30, al Museo Civico di Storia Naturale di Piacenza (via Scalabrini, 107) si apre la mostra “Migrazioni”, percorsi e contaminazioni tra esseri umani, natura, preistoria e arte. Resterà aperta fino all’8 marzo. Questi gli orari di visita: martedì̀, mercoledì̀, venerdì̀ ore 9.30-12.30; giovedì, sabato, domenica ore 9.30-12.30; 15-18 (lunedì̀ chiuso).

Parliamo dell’iniziaitiva con il curatore della mostra, il dott. Carlo Francou, direttore scientifico del Museo geologico “G. Cortesi” di Castell’Arquato e coordinatore del Museo Civico di Storia naturale di Piacenza.

— “Migrazioni”: com’è nata l’idea di questa mostra che intreccia – in un approccio originalissimo – le rotte migratorie umane con quelle degli uccelli?

Tutto è nato dalla grande installazione “La garzaia” che svetta con i suoi quasi sette metri nella sala mostre del museo. è una mostra corale, curata dal sottoscritto con l’apporto indispensabile di Ezio Molinari, Micaela Bertuzzi, Francesco Millione, Gianluca Sebastiani e Stefano Soavi. Nasce con la collaborazione di Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio, della Società piacentina di scienze naturali e dell’associazione Arti e Pensieri che ha seguito in particolare gli aspetti legati alla preistoria.

— Il visitatore, nel percorso espositivo, in che “viaggio” sarà accompagnato?

Partendo dall’installazione “La Garzaia” dell’artista piacentino Romano Bertuzzi, che con il linguaggio dell’arte concettuale mostra un aspetto caratterizzante l’area padana, quello delle garzaie su cui nidificano diverse specie di aironi, la mostra prende in considerazione il tema delle migrazioni di alcune specie di uccelli confrontandone i percorsi con quelli dei migranti che raggiungono l’Europa dal mare.

Due grandi mappe riportano, una accanto all’altra, i tracciati delle migrazioni di alcune specie di avifauna e i principali flussi migratori umani dall’Africa all’Italia. Di fronte ad esse sono state collocate altre tre mappe riguardanti il cammino dell’uomo preistorico dalla regione della Rift Valley fino all’Europa e all’Asia.

Barbara Sartori

Leggi articolo alla pagina 7 dell’edizione di venerdì 23 gennaio 2015

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